Dalla rivista “Scuola dell’infanzia”, Giunti Scuola (di Elena Frontaloni)
Intervista alle autrici di Doremiao, un albo con CD pubblicato dalla casa editrice Fatatrac.
“Nella notte silenziosa tutto dorme e si riposa tranne un grande rosso gatto che si aggira di soppiatto”: alle prime due pagine del volume incontriamo un gran gattone col muso buono e questa rima, da accompagnare con l’ascolto della filastrocca. Come avete scelto gli animali da prendere in considerazione nel volume?
La scelta degli animali è stata tutt’altro che semplice. Si è pensato di associare un animale ad ogni sillaba cantata in modo che la potesse rappresentare visivamente.
Sono stati presi in considerazione il nome, il verso, le caratteristiche peculiari dell’indole e l’ambientazione.Gli animali vogliono inoltre raffigurare le azioni che un bimbo svolge quotidianamente nell’arco della giornata a partire dal primo risveglio. Ogni animale, contraddistinto da uno specifico strumento musicale nelle tracce audio, racchiude quindi nel nome o nel verso o nell’azione che svolge, un richiamo alla canzone corrispondente.
Di conseguenza l’ippopotamo con il suo passo pesante, non poteva altro che fare “po” ed essere caratterizzato dal suono possente del trombone e gli archi dal suono leggero e delicato non potevano che impersonare il “fa” della dolce farfalla.
Perché avete deciso di accompagnare parole e illustrazioni con una parte musicata?
Per tutti i bambini la fase di acquisizione del linguaggio è un processo tanto naturale quanto impegnativo proprio per le innumerevoli abilità che vengono messe in gioco. Recenti studi hanno messo in evidenza come lo sviluppo del linguaggio possa essere potenziato e incentivato se associato alla musica e quindi veicolato dalla voce cantata.
La musica infatti sembra essere un mezzo espressivo ideale da utilizzare essendo immediato e fruibile sin dai primi anni di vita (anche nella vita intrauterina).
Si tratta di un modo semplice per fornire una stimolazione percettiva ai bimbi che stanno imparando a parlare. Le immagini vogliono catturare l’attenzione e dare alle canzoni una rappresentazione visiva. Le filastrocche in rima sono il filo conduttore che crea l’intera storia.
Il volume è assai svelto nell’impostazione, immediatamente fruibile, ma il vostro lavoro parte da studi approfonditi sul rapporto tra musica, parole immagini e percezione dei fonemi nella primissima età….
Tutto nasce dalla passione e dall’affinità che unisce la logopedia alla musica, campi che ci hanno da sempre accomunato e appassionato. Il nostro progetto si basa su studi scientifici che dimostrano come l’informazione verbale sia maggiormente percepita se inserita all’interno di una melodia.
La musica, dalla voce materna, al canto, alle filastrocche, influenza positivamente la percezione e lo sviluppo del linguaggio nei primi mesi e anni di vita. Si è voluto quindi creare uno strumento volto a stimolare la percezione e la familiarità con suoni linguistici, già dalle prime fasi di sviluppo del linguaggio.
In che modo gli insegnanti potrebbero utilizzare questo libretto nella pratica didattica di tutti i giorni?
Il libro è stato pensato non solo per gli addetti ai lavori (logopedisti che trattano bambini con diverse tipologie di difficoltà di linguaggio) ma anche per insegnanti (di asili nido e scuole dell’infanzia) o genitori per i quali non c’è un vero e proprio manuale d’istruzioni.
La proposta dell’uso di filastrocche e canzoncine, quali quelle che si possono trovare in questo libricino, può essere utile perché si connota di una forte valenza emozionale fornendo degli stimoli piacevoli che allo stesso tempo stimolano alcune abilità cognitive come l’imitazione e la memorizzazione. Senza dimenticare il valore affettivo e il potere “calmante” che le ninnananne e le filastrocche hanno sui bambini.
Finiamo con un gioco: c’è un animale tra quelli del volume in cui vi riconoscete di più? E perché?
Oltre alla logopedia e alla musica c’è un’altra cosa che ci accomuna e che ci lega: la passione per i gatti. Passione che è presente (e forse anche fin troppo evidente!) in questo progetto: dal titolo Do re… miao al simpatico gattone rosso che apre e chiude la storia. Curiosità e voglia di esplorare, tratti distintivi del nostro personaggio principale, sono sicuramente caratteristiche che ci descrivono nella vita e nel lavoro di tutti i giorni.
La parola all’illustratrice – di Elena Baboni
Do Re Miao è un po’ il coronamento di un percorso fatto con Federica Crovetti e sempre sostenuto dalla Provincia di Mantova. La Provincia, attraverso l’Assessorato alle Politiche Sociali, ha finanziato una serie di progetti di Federica che hanno previsto delle pubblicazioni la cui esigenza è sempre nata dalla mancanza di materiali specifici pensati per i bambini durante le sedute di logopedia.
La sfida, nei casi precedenti come in questo, è stata quella di creare un oggetto attraente per i piccoli lettori non solo in sede di terapia, ma anche nella normale fruizione a scuola, in biblioteca a casa. Insomma anche, e soprattutto, con Doremiao si è cercato di creare un libro a più livelli di utilizzo: da quello professionale, in ambito medico, a quello ludico.
Illustrare a fianco di una logopedista significa entrare nel suo progetto, capirne le esigenze che spesso vengono molto prima di quelle puramente narrative e artistiche, pur avendo l’obiettivo di creare un ambiente “magico”, adatto al “dialogo terapeutico” con bambini anche molto piccoli. La necessità è quella di “vestire” uno strumento di leggerezza e di gioco. E Do Re Miao si è mostrato un testo perfetto per questo fine: le rime scritte da Federica Crovetti e Laura Chittolina (altra logopedista, le cui profonde competenze musicali hanno donato al libro un ulteriore forte spinta alla direzione del gioco) e la presenza di tanti animali in situazioni fantasiose mi hanno facilitato il compito.
Le immagini poi, secondo tutte e tre, avrebbero dovuto essere molto semplici e vivaci, estremamente colorate; ecco perché la scelta di colori acrilici molto puri e pastelli cretosi per riprendere alcune sfumature.
L’editore ha poi talmente creduto al progetto, visoinandolo in corso d’opera, che da un format iniziale (era previsto un piccolo albo illustrato in brossura a carta patinata) ha pensato di rilanciare, coprendo un’ulteriore parte di spese per creare l’oggetto che oggi è Do re Miao: un robusto cartonato, adattissimo per la fascia di età 0-3 anni.