ALBI, YOUTUBE, MEMORIA

Cosa succede

<!– @page { margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21Questa è l’animazione in stop motion realizzata dalla classe 5° B della Scuola primaria Anna Frank di Colonnetta di Castiglione del lago ed è tratta dal libro “Il volo di Sara” di Lorenza Farina con le illustrazioni di Sonia M. L. Possentini (Fatatrac).


Di questo cortometraggio
siamo venuti a conoscenza a fine gennaio qualche tempo dopo la Giornata della Memoria, ce l’ha segnalato l’illustratrice Sonia Maria Luce Possentini.
Che dire? Siamo rimasti a dir poco sorpresi, ammirati e incuriositi. Sorpresi nel vedere un albo del nostro catalogo animato, vivo e in movimento; nel guardarlo scorrere con accurata delicatezza in un equilibrio di immagini, musiche, disegni e scritte di bambini. Abbiamo ammirato gli autori, i bambini della 5°B e i loro insegnanti, il maestro Paolo Buzzetti e la maestra Rosanna Talarico.
E poi siamo rimasti incuriositi, perché non appena abbiamo guardato questo video abbiamo intuito che dietro c’era stato qualcosa di importante, un progetto vero e proprio che probabilmente aveva suscitato discorsi ed emozioni e richiesto tempo.  Volevamo saperne di più e così abbiamo scritto a Silvia (che ha montato il cortometraggio) per chidere se poteva intervistare la 5° B e i loro maestri da parte nostra.




Come e quando avete scoperto “Il volo di Sara” di Lorenza Farina e Sonia M.L. Possentini?

Il libro è stato scoperto, quasi casualmente, dalla maestra Patrizia, mentre cercava on line dei materiali didattici sul “volo”, di cui ci occupiamo fin dall’anno scorso nei nostri progetti interdisciplinari. La maestra ha proposto il testo al maestro Paolo, insegnante di italiano, che ha raccolto volentieri il suggerimento.


Quali emozioni in classe alla presentazione dell’albo?

Il maestro non ci ha mostrato subito il libro, ma ci ha aiutati a ricostruire gradualmente nel nostro quaderno la storia di Sara. Volta per volta, abbiamo ascoltato e trascritto frammenti della storia, abbiamo usato immagini originali e le abbiamo arricchite con disegni nostri. Una volta terminata la “nostra” storia, abbiamo finalmente letto il libro ed abbiamo osservato le toccanti e poetiche immagini, che ci hanno rapiti e proiettati ancora di più in questa vicenda. L’uso particolare del colore, l’alternarsi del bianco e del nero, le sporadiche pennellate di tinte vivaci ci hanno fatto saltare da un’emozione all’altra: amore e crudeltà, paura e speranza, solitudine e amicizia, follia e tenerezza. Il maestro continua a leggere: finisce l’ascolto del testo. Rimane, in aula, solo il silenzio… pieno.


Come è nata l’idea di realizzare questo video?

L’idea del cortometraggio, in realtà, è nata quasi casualmente. All’inizio era nostra intenzione condividere con i genitori il lavoro su “Il volo di Sara” mediante alcune slides, che avremmo proiettato in occasione della Giornata della Memoria. L’idea del corto è stata lanciata da Silvia, mamma di Enrico, un nostro compagno di classe. Idea che abbiamo raccolto con entusiasmo, anche grazie all’esperienza vissuta in classe seconda, quando abbiamo realizzato il nostro primo cortometraggio.
Le idee di Silvia, la nostra fantasia, le profonde emozioni regalate dalla storia e il desiderio di “darle un’anima” si sono amalgamate diventando qualcosa che non ci aspettavamo.


Che tecnica avete usato?

Abbiamo usato due tecniche d’animazione.
• la stop motion (una serie di scatti in sequenza dove si muovono gli oggetti, es. il taglio dei capelli con le forbici)
• il disegno animato (il movimento viene scomposto in una serie di disegni che sono stati poi fotografati in sequenza
es. il volo del pettirosso, degli uccelli nel finale, Sara che cammina sul foglio del quaderno)


Quante foto avete scattato e quanto tempo avete impiegato per portarlo a termine?

Gli scatti fotografici utilizzati sono circa millecinquecento.
Per portare a termine il lavoro, abbiamo impiegato circa dieci ore a scuola. Altrettante ne ha utilizzate Silvia per il montaggio.


Che effetto vi ha fatto rivedere e riascoltare la storia fatta dai vostri disegni, le vostre scritte e le vostre voci?

Eravamo sorpresi e rapiti dal nostro lavoro: ci sembrava importante e realmente bello. Ci sentivamo veramente orgogliosi di quel lavoro semplice e straordinario, in fondo fatto di carta …e poesia.
Oltre alla fierezza e alla felicità, c’era anche un pizzico di timidezza nel sentire le nostre voci che accompagnavano la storia.
Prima di iniziare il corto, abbiamo riflettuto a lungo sulle parole di Primo Levi: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”.
Le immagini, le musiche e le parole del nostro “Il volo di Sara” hanno dato ancora più significato a quelle parole.


Quale frase e quale illustrazione vi è piaciuta di più?

Come ogni storia, anche questa è stata vissuta in modo personale da ognuno di noi. La ricchezza delle immagini e delle parole ci ha permesso di scegliere il messaggio che sentivamo più vicino a noi.
Questi sono alcuni stralci dei nostri pensieri:
L’immagine più bella, per me, è quella dell’ultima pagina, in cui gli uccelli volano via colorando il cielo… il finale rappresenta la libertà ed è segno di pace e amicizia tra il pettirosso e Sara.”
“… il finale, perché si vedono tutti gli uccelli che volano e anche perché puoi immaginare un finale tutto tuo”.
“… il volto di Sara quando arriva al campo, perché è una bambina come me”.
“… quando Sara ha il pettirosso in mano: ho pensato alla loro vera amicizia”.
“… è stato difficile scegliere un’immagine, dato che sono tutte molto …. speciali. Alla fine ho scelto le pagine 11 e 12: un muro con sopra il pettirosso che si prende la responsabilità di Sara e prova a sostituirsi ai suoi genitori. A me piace molto questo “pezzo” perché è l’essenziale”.
“… il filo spinato che tutto intorno racchiude paure, sogni e speranze”.
“… Sara dietro il filo spinato. Il suo sguardo triste e pensieroso è quello di una bambina indifesa”.
“… lo sfondo della prima pagina. Non ho un motivo preciso, però mi piace molto la mancanza di dettagli”.
“… sarei stato io a farle da padre e da madre. Questa frase mi è piaciuta molto perché il pettirosso si è preso un grande impegno e lo ha fatto con il cuore. Mi sono piaciute anche queste parole “Sarei stato io la sua voce”, ciò significa che l’uccello avrebbe parlato al posto di Sara, visto che lei non poteva neppure parlare”.
“… Sara precedeva il grande stormo, la più veloce di tutti, mentre tutto intorno si levava un coro di cinguettii, di trilli e di gorgheggi”.
“… fu allora che decisi che non l’avrei mai lasciata sola”.
“… fu in quell’istante che decisi di prestarle le mie ali, perché fuggisse via al più presto da quel luogo”.
“… scorsi le sue mani ondeggiare lentamente come ali. Era il suo modo silenzioso di dirmi che voleva volare via lontano, lontano. Questa può sembrare una frase semplice, ma racchiude un grande pensiero: il desiderio di ogni prigioniero di volare lontano da quel posto orribile”.


Cosa vi piacerebbe dire a Lorenza, l’autrice di “Il volo di Sara”?

La domanda più ricorrente è “Come hai fatto a scrivere un libro così duro con parole adatte a noi bambini?”.
“… devi essere veramente fiera del tuo lavoro, hai scritto un libro meraviglioso”.
“… appena ho letto il primo frammento, ho subito voluto continuare. Questo libro riesce ad intrigare il lettore e lo colpisce direttamente al cuore”.
… è stata molto brava nell’usare un linguaggio ricco di emozioni, alcune contrapposte come amore e crudeltà, paura e speranza”.
… come ti è venuto in mente di realizzare questo libro? Pensando alla giornata della memoria oppure hai conosciuto qualche persona che ha vissuto questa terribile esperienza?”.
… sei soddisfatta del lavoro che noi abbiamo fatto sul tuo lavoro?”
… vorrei sapere se sei soddisfatta del lavoro che hai fatto e come si fa a scrivere un libro”.
Sonia Maria Luce Possentini
E a Sonia, l’illustratrice?

I tuoi disegni sono molto belli. Sembrano foto con pochi colori dati con leggerezza, i tratti passano da decisi e scuri a morbidi e chiari, un bellissimo effetto”.
Vorrei chiederti perché hai scelto solo due colori, il bianco e il nero? E perché poi hai usato il rosso e l’azzurro? Quando il maestro ci ha mostrato il libro, siamo rimasti sbalorditi: i tuoi disegni ci hanno lasciati a bocca aperta”.
Cosa si prova a fare l’illustratrice? Cosa significa per te il tuo lavoro? Mi piacerebbe chiederti anche da quanto fai questo lavoro e quanto tempo hai impiegato per illustrare Il volo di Sara”.
Mentre sfoglio le pagine, mi rendo conto che i disegni raccontano la storia come le parole”.
Abbiamo notato che, oltre il bianco e il nero, ci sono altri due colori: la pancia rossa del pettirosso e il cielo azzurro del finale. Il rosso mi fa pensare all’affetto e all’amore che il pettirosso aveva per la bambina; l’azzurro, invece, alla speranza per un futuro migliore”.
Hai usato una tecnica assolutamente meravigliosa, senza molti dettagli e senza molti colori”.
Sei stata brava nel fare i disegni, in modo che anche i bambini possano vedere immagini tristi e toccanti”.
Come va a finire questo lungo, lunghissimo post?
Finisce con un incontro, non poteva essere altrimenti… 
Sabato 18 maggio a Castiglione del Lago, Sonia M.L. Possentini conoscerà i bambini della 5°B che finalmente le loro domande potranno fargliele di persona. Al pubblico Sonia darà lettura dell’albo e mostrerà le tavole originali delle sue illustrazioni. 
L’incontro avverrà presso la libreria Libri Parlanti books&coffee le cui libraie, attente e determinate, tanto hanno creduto in questo progetto.