IN MARCIA PER I BAMBINI SIRIANI

Cosa succede

Questa è una storia fatta di voglia di prendere parte, di passi e di parole di bambini, parole tradotte per arrivare lontano, lontano, fino in Siria; inizia a Genova, più precisamente alla scuola primaria Giovanni Daneo dove ha mosso i primi passi una campagna a favore dei piccoli siriani: bambini dell’Italia (già, perché vivono a Genova, ma non sono tutti italiani) hanno cominciato a scrivere lettere ai bambini dei campi profughi, lettere che sono state tradotte in arabo per arrivare là dove occhi che da tempo non vedono né case, né scuole, né pace, né diritti, hanno potuto leggerle. www.facebook.com/IBambiniDellItaliaAiBambiniDellaSiria

L’iniziativa è stata notata dal ministro degli esteri Giulio Terzi che ha invitato i bambini di Genova e quelli di una scuola di San Lazzaro (BO) alla Farnesina per un incontro il 16 novembre con lo scopo di fare conoscere la campagna a livello nazionale. Il giorno successivo, sulla strada del ritorno, la delegazione sarà a Bologna per la MARCIA INTERNAZIONALE PER I BAMBINI SIRIANI. 
Con questo evento si intende richiamare l’attenzione sul genocidio in atto contro il popolo siriano. Oltre 40.000 persone sono state uccise dall’inizio della rivoluzione, di cui più di 3000 bambini che costituiscono la componente più ampia della popolazione. 

Oltre l’orizzonte, di Omar Aluan,
illustrato da Angelo Abba,
da un progetto di Alessandra Raggi
A noi questa storia ce l’ha portata un libro, e cosa sennò? Un libro pubblicato da Fatatrac nel 2002 e intitolato Oltre l’orizzonte, scritto da un poeta arabo e illustrato da un pittore italiano, un libro in due lingue, italiano e arabo che si offre alla lettura da sinistra a destra all’occidentale e da destra a sinistra all’orientale, per un incontro simbolico nel mezzo. L’ideatrice di questa pubblicazione, Alessandra Raggi, ci ha contattato per chiederci se Fatatrac era interessata a donare alcune copie di Oltre l’orizzonte da destinare ai campi profughi. 

E poi si sa, un’idea tira l’altra e i pensieri si rincorrono… e allora saremo in Piazza Maggiore a Bologna anche noi il 17 novembre a marciare con i bambini, per i bambini della Siria, per dire che tortura, menomazione, abuso sono parole non si possono ascoltare in silenzio. Pochi giorni dopo, il 20, sarà la giornata mondiale dei diritti dei bambini e in quella occasione lo ricorderemo a voce alta!

UNA GIORNATA DA NON DIMENTICARE

Cosa succede
Da sempre, per le donne, crescere e diventare grandi è più difficile, per alcune un viaggio pieno di ostacoli e di nemici da cui difendersi. Anche le fiabe classiche, custodi di tradizione e saggezza popolare, ce lo vogliono ricordare: familiari malvagi, abbandoni, reclusioni e maltrattamenti riguardano sempre le bambine. Nelle fiabe però spesso (anche se non sempre) il lieto fine, la conquista della maturità, anche affettiva, ripagano la fanciulla delle fatiche incontrate sul suo percorso. Ma quante sono nella vita reale le Cappucetto Rosso che non verranno salvate da nessun cacciatore?
 
Oggi si celebra per la prima volta la giornata mondiale delle bambine voluta dall’ONU. Una giornata per ricordarci che i dati parlano chiaro: nel mondo 39 milioni di ragazze tra gli 11 e i 15 anni – una bambina su tre – non sono scolarizzate. L’alfabetizzazione è solo una delle questioni. Soggetto a subire una doppia discriminazione, di genere e di età, quello delle bambine è in assoluto il gruppo più marginalizzato di tutti. Abuso, violenza, sfruttamento, malnutrizione, violazioni sul corpo, disturbi alimentari sono solo alcune delle parole con cui ci si confronta quando si parla di condizione delle bambine nel mondo.

In occasione di questa giornata, Terre des Hommes ha presentato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri un “Dossier sulle condizioni delle bambine e delle ragazze nel mondo”.
Plan International ha organizzato una campagna che oggi colorerà di rosa l’ottagono della Galleria Vittorio Emanuele di Milano, lo stesso accadrà per altri simboli di grandi città del mondo: il London Eye a Londra, la Sirenetta a Copenhagen, l’Empire State Building a New York, il Sony Centre a Berlino, l’Old Fort a Delhi, il Monumento as Bandeiras a San Paolo. 
Ancora Terre des Hommes dall’ 1 ottobre ha dato il via alla campagna “indifesa” che propone un sms solidale da inviare per sostenere i programmi di aiuto alle bambine di cui la fondazione si occupa agendo in diverse parti del mondo: i fondi della raccolta saranno destinati alle “bambine domestiche” del Perù, le “spose bambine” del Bangladesh, le “mamme bambine” della Costa d’Avorio e le “bambine salvate dall’infanticidio” in India.