PAGINE SILENZIOSE PER PARLARE A TUTTI, IBBY ITALIA E LA BIBLIOTECA DI LAMPEDUSA. Intervista a Debora Soria

Cosa succede

E’ Londra che ha ospitato, dal 23 al 26 agosto di quest’anno, il congresso internazionale della rete Ibby. Naturalmente era presente anche la delegazione italiana che è arrivata a questo appuntamento con l’intento di presentare alla comunità internazionale due iniziative particolarmente attente a situazioni “calde” che in questo momento il nostro paese si trova a gestire. La prima proposta è stata relativa ad un progetto di biblioterapia destinato a bambini e ragazzi delle aree colpite dal terremoto; la seconda riguardava invece una selezione internazionale di silent books (libri silenziosi, che non hanno bisogno di parole per raccontare) destinata sia alla creazione di una mostra itinerante sia alla costituzione di una biblioteca a Lampedusa, luogo simbolo per il Mediterraneo e porta d’Europa per molti giovani e giovanissimi migranti. Proprio di questa seconda proposta, approvata e sostenuta dalla rete Ibby, Fatatrac si è interessata particolarmente, abbiamo così contattato Deborah Soria, Ibby Italia, per porle alcune domande relative alle prime fasi del progetto.

Deborah Soria, nella sua libreria itinerante Ottimomassimo

Deborah, l’idea di aprire una biblioteca a Lampedusa è perfettamente in linea con il tema del Congresso Ibby di Londra dedicato al superamento delle barriere, alle migrazioni.
Come è nata l’idea di questo progetto?
L’idea del progetto è nata ascoltanto i telegiornali e i resoconti da Lampedusa. Il mio orecchio si fermava sempre sulla parola “minori” li contavo nella testa e ho capito che ci doveva essere un problema. Conosco la situazione paradossale dei minori non accompagnati in italia. Ho iniziato a pensare che bisognava fare qualcosa e io l’unica cosa che so veramente fare è portare libri per bambini… poi una buona stella ha fatto accadere il resto.

Sappiamo che ti sei già attivata recandoti a Lampedusa per un sopralluogo, era la prima volta per te sull’isola?
Si era la mia prima volta… anche la prima volta che ho mai veramente misurato le distanze tra noi e Lampedusa. E’ lontanissima, brulla, diversa dalle altre isole che conosco del Mediterraneo. Mi sembrava importante visitare il posto anche se il progetto aveva già fatto i primi passi. Infatti è stato importante.

Tre parole per dirci cosa hai trovato.
Ho trovato un luogo distante, all’ apparenza arido e invece ricchissimo. Disegnato dalla natura stessa per accogliere e nutrire. Una sorpresa.

Lampedusa è per molti luogo di passaggio, mai punto d’arrivo, né, tanto meno, casa.
Che ruolo può rivestire una biblioteca in una dimensione di “viaggio” come quella che vivono i piccoli migranti che vengono accolti sull’isola? E per coloro che invece hanno nell’isola la loro casa e vivono allo stesso tempo questa dimensione di “temporaneità” nell’umanità che li circonda?
No, Lampedusa è un punto di arrivo. L’arrivo nella terra dei sogni dopo un lungo incredibile viaggio.
Lampedusa è la luna dove metti piede dopo aver sofferto tanto. I migranti vivono l’illusione di tutti i viaggiatori che tutto sarà più facile da Lampedusa in poi. Per questo deluderli, respingerli, rinchiuderli è così grave e traumatico! Per i bambini lo è ancora di più.
Una biblioteca in un luogo del genere rappresenta una mano tesa. Io immagino che un bambino che attraversa il mare e trova un libro ad incontrarlo, delle figure, degli spazi per immaginare il futuro, proseguirà meglio il suo viaggio.
Su Lampedusa poi ci sono anche 600 bambini italiani. Che non hanno nessun accesso all’editoria, questo lo trovo scandaloso e trovo sia la nostra responsabilità colmare questa mancanza grave!

Quando si parla di biblioteche è inevitabile che vi sia un forte interessamento delle istituzioni locali; quanto e come sono coinvolte in questo progetto?
Il sindaco Giusi Nicolini, è stata con noi e ci ha affiancato per tutto il tempo. E’ una persona bella e sincera, conosce la sua isola e la ama. Ci ha assegnato una sede, cercherà di provvedere al personale, il resto sarà tutto da inventare.

Quale struttura è stata scelta per ospitare la biblioteca?
Abbiamo scelto una bellissima struttura sul corso di Lampedusa, davanti alla scuola, ideale per una biblioteca sia d’estate che d’inverno.

Avete già pensato ad un nome? A te quale piacerebbe?
No, ti dico la verità dovrà essere una cosa che risveglia delle sensazioni nei bambini di li… andrà scelto con loro. Per mia esperienza i nomi appaiono ad un certo punto del lavoro.

Chi saranno gli operatori che si occuperanno della gestione della biblioteca e del contatto con gli utenti e i centri di accoglienza?
Ci saranno sicuramente dei volontari e dei genitori dell’isola… tutta questa parte è ancora da fare.
Stiamo cercando di formare un gruppo. Molti bibliotecari e operatori internazionali si sono proposti di aiutare, di portare la loro esperienza e di mettersi a servizio. E’ il lavoro dei prossimi mesi. 

I silent books hanno indubbiamente caratteristiche particolari, perché li ritenete adatti ai bambini e ai ragazzi di Lampedusa e a quelli migranti?
I silent books eludono il problema della lingua. Si guardano le storie accadere… insegnano a grandi e bambini a stare in silenzio davanti ad un libro, a immergersi. Ci si fida del libro e delle sue possibilità. Possono essere utili quando non si ha il tempo di creare un gergo comune… sono belli.

Come avverrà la selezione dei libri che faranno parte del catalogo della biblioteca?
Il libri saranno raccolti con un progetto internazionale che chiede a tutte le sezioni di Ibby di inviare tre copie dei loro migliori libri senza parole.
Andranno a formare una mostra itinerante, un fondo per la ricerca e un fondo per Lampedusa, a cui verranno aggiunti anche altri libri in italiano donati dal progetto “ biblioteche di Antonio” e probabilmente altre donazioni. La selezione per la mostra verrà fatta da una giuria di esperti.

Qual è per te il silent book che non potrà assolutamente mancare?
Io amo “ Una giornata di primavera in città!”

Cosa possiamo fare noi per sostenere questo progetto?
Se qualcuno vuole aiutare o fare una donazione o offrire collaborazioni può scrivere a ibbyitalia@gmail.com, tutto potrebbe essere utile!

Grazie Deborah, ti contatteremo presto per conoscere l’evoluzione di questa avventura. 
Grazie a voi.

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